Dunque, abbiamo un codirosso che ha fatto il nido sul faretto della porta di ingresso quindi, oltre a non poter accendere suddetto faretto perchè se no si friggono le uova, bisogna pure entrare e uscire al rallentatore se no la mamma codirossa si stressa e mi pianta lì la covata.
Bisogna entrare a rallentatore pure nell’ovile perché se le rondini si spaventano si spetasciano contro i vetri delle finestre correndo il duplice rischio di rompersi la testa e di venire mangiate da Ulisse (gattaccio nero, per chi non lo conoscesse) che ora che ha capito come gira se ne sta appostato sotto suddette finestre. Quindi l’altro giorno che mi ero scordata delle rondini e sono entrata un po’ baldanzosa mi sono trovata ad urlare “Ulisse guai a te se muovi anche solo una vibrissa verso quella rondine lasciala stare con tutta la fatica che ha fatto ad arrivare fin qui dall’Africa vorrai mica mangiarla adesso?!” cercando nel contempo di prendere in mano la rondine terrorizzata e sbanattante tra le ragnatele senza romperle nulla.
(Comunque dà una certa soddisfazione lanciare per aria gli uccellini e vederli volare.)
Ma vogliamo parlare del micro pipistrello appostato dietro il portellone del fienile? No perché vorrai mica disturbarlo in pieno giorno quando non riesce nemmeno ad aprire gli occhietti cisposi? Ho anche pensato di tirar giù il fieno di notte per facilitargli la vita ma mi è sembrato esagerato così ho cercato di fare più in fretta possibile per poterlo richiudere nel suo buco. A dire la verità non sono però riuscita controllarmi e ho dovuto fargli una carezzina, con dito mignolo, date le sue dimensioni, sul pelucchio morbidino della schiena. Lui ha girato il musino verso il mio dito e ha sbadigliato. Amo i pipistrelli.
Torno in casa e incespico nella banastra dei pulcini, già perché loro sono pure nati, ma fuori fa un freddo becco e loro sono piccini, quindi vai di locale caldaia e se ne stanno appallottolati su loro stessi e sui loro fratelli pigolando tutto il dì a vanvera e occupando tutto il poco spazio che avevamo per cambiarci nella nostra de-mud room . E mentre entri con il mud attaccato ovunque devi tenere d’occhio la porta, sai mai se entrassero i gatti che fine farebbero i pulcini, e il topo Federico (il criceto mignon di Raia).
Poi c’è il ragno sul muro che bisogna stare attenti a non infastidirlo che a me una volta mi ha morso e mi è venuto un bubbone così, e il lombrico che ogni volta che zappi per piantare chessò, una zucchina, devi prenderlo e spostarlo se no lo zappi a metà, per non parlare del “Aaaaaaa, mamma non toccare il barattolo del mio bruco che sta facendo il bozzolo!!!” e io intanto mi sono persa 5 anni di vita per l’urlo belluino.
In tutto ciò…
Colazione a due
Raia: “Mamma vero che ti piacciono i Barbagianni?”
Io: “Si Raia, mi piacciono un sacco!”
Raia. “Bene, anche a me, perché stavo pensando… sai quei signori… (dicesi falconieri) che sono venuti qui a farci vedere gli uccelli quando c’erano i bambini?”
Io: “Siiii” (sento puzza di bruciato)
Raia: “Ti ricordi che avevano detto che i Barbagianni sono tanto puliti e fanno la cacca dove dici tu e mangiano solo (?) due volte al giorno…?”
Io: “Siiii” (oddio)
Raia: “Quest’anno quando tornano ne prendiamo uno, eh?!?!?”